La sera di lunedì 9 ottobre 2023, nel 60° anniversario della caduta della frana del Vajont che costò la vita a 2000 persone, il celebre monologo di Marco Paolini, diventerà un racconto corale che coinvolgerà in contemporanea oltre 100 teatri in Italia e in Europa: VajontS per una Orazione Civile Corale. Attori, allievi delle scuole di teatro, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, ai luoghi non specificamente deputati al teatro come scuole e centrali dell’acqua, e ciascuno realizzerà un proprio allestimento di Vajonts sulla base delle peculiarità del suo territorio.
Vuoi partecipare come lettore? Ti aspettiamo in Goldonetta lunedì 25 settembre alle ore 18. Info: 0586.204206 – segreteria.laboratori@goldoniteatro.it
VajontS, il racconto di Marco Paolini diventa un coro 100 teatri in un grande live il 9 ottobre 2023, a 60 anni dalla tragedia
Trent’anni fa Il racconto del Vajont era la voce e il corpo di Marco Paolini. La sera di lunedì 9 ottobre 2023, nel 60esimo anniversario della caduta della frana del Vajont che costò la vita a 2000 persone, diventerà un racconto corale che coinvolgerà in contemporanea oltre 100 teatri in Italia e in Europa: VajontS per una Orazione Civile Corale. Grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri, e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, ai luoghi non specificamente deputati al teatro come scuole e centrali dell’acqua, e ciascuno realizzerà un proprio allestimento di VajontS sulla base delle peculiarità del suo territorio. E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna è franata nella diga.
L’obiettivo è un’azione di teatro civile che affronti la sfida della crisi climatica. L’acqua e la tragedia del Vajont diventano un punto di partenza per avviare «pratiche di prevenzione civile».
Lo spiega Marco Paolini che nei mesi scorsi ha chiamato a raccolta il teatro italiano: «I terremoti non sono ancora prevedibili, le alluvioni lo sono di più, così come la siccità. Il territorio italiano è antropicamente denso come un formicaio operoso e insaziabile. Mangiamo terra, consumiamo suolo e buona parte di quel suolo è a rischio idrogeologico. A ogni catastrofe sentiamo ripetere parole che non servono a impedirne altre. Noi non siamo scienziati, né ingegneri, né giudici. Ma sappiamo che il racconto attiva l’algoritmo più potente della nostra specie: i sentimenti, le emozioni. Leve che lasciano segni durevoli, leve che avvicinano chi è lontano. Sono la colla di un corpo sociale e ora ci servono per affrontare quel che ci aspetta. Non è difficile immaginare che ci saranno altre emergenze. E allora accanto alla Protezione Civile, ci serve una Prevenzione Civile. Un evento corale può dare sentimento al coraggio di affrontare la sfida delle conseguenze del riscaldamento climatico. Può dare sentimento alla ragione e alla saggezza di scegliere gli interventi da fare in base a un principio di tutela della vita, della salute, del bene comune, di riduzione del rischio». La storia del Vajont riscritta e riascoltata 25 anni dopo il racconto televisivo non è più un racconto di memoria e di denuncia sociale, ma parla di oggi, di noi e del nostro futuro: insegna cos’è la sottovalutazione di un rischio affrontato confidando sul calcolo dell’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili. La sera del 9 ottobre Marco Paolini sarà una delle voci che daranno vita al racconto dal teatro Strehler di Milano. Il coro chiamato a raccolta in mesi di lavoro da parte del Comitato promotore di Fabbrica del Mondo e dalla Fondazione Vajont attraversa tutto il teatro italiano ed è ancora in crescita perché chiunque può decidere di aderire alla rete. Tra i teatri Stabili parteciperanno al coro di VajontS oltre al Piccolo Teatro di Milano, lo Stabile del Veneto, lo Stabile Torino, lo Stabile del Friuli Venezia Giulia, lo Stabile di Bolzano, Sardegna Teatro e lo Stabile dell’Umbria. A loro si uniranno compagnie storiche del teatro di ricerca come CSS Teatro Stabile di Innovazione di Udine, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Fontemaggiore Teatro di Perugia, Ravenna Teatro, Fondazione Atlantide Verona, La Contrada di Trieste, Assemblea Teatro di Torino, Compagnia Vetrano-Randisi, Cada Die Teatro di Cagliari, Crest di Taranto, Casa del Contemporaneo di Napoli, Kismet e Tric Teatri di Bari, Artisti Associati Gradisca, Arca Azzurra Teatro, Coop Teatro Lanciavicchio, Inti Compagnia Teatrale di Brindisi. VajontS verrà recitato in contemporanea in teatri lungo tutta la penisola (Teatro Donizetti di Bergamo, Koreja di Lecce, Teatro Brancaccio di Roma, Teatro Puccini di Firenze, Villa dei Leoni di Mira, Teatro Verdi Pordenone, Teatro Astra a Vicenza, Teatro Nuovo di Verona, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Campo Teatrale, Teatro della Cooperativa, Teatro Litta e Teatro Verdi a Milano, Real Teatro Santa Cecilia di Palermo, Limonaia di Sesto Fiorentino, Teatro Goldoni di Livorno oltre ai tanti teatri dei circuiti ATER Fondazione Emilia Romagna, Casa del Contemporaneo di Napoli, Rete Teatrale RES, ERT Friuli Venezia Giulia e Collettivo Costellazioni di Brescia) e in alcuni luoghi particolari come l’ex ospedale psichiatrico Pini di Milano, le centrali dell’acqua, l’Hangar 11 a Belluno, un’aula del Politecnico di Milano e il Circolo dei Lettori di Torino. Si faranno interpreti di VajontS alcune compagnie che hanno formato generazioni con il loro teatro per ragazzi come Pandemonium Teatro, Teatro Testoni – La Baracca, Teatro del Buratto, Giallo Mare Minimal Teatro, Fondazione Aida, La Piccionaia, Catalyst e altre giovani compagnie di teatro di ricerca come Capotrave di Sansepolcro, TOP teatri Off di Padova, Farmacia Zooé.
Il racconto varcherà anche i confini italiani con rappresentazioni a Parigi, Edimburgo e Ginevra.