Dario Niccodemi non fu soltanto il brillante commediografo autore di testi, come La nemica e La maestrina, che deliziarono le platee della Belle Époque. Fu anche il direttore della più celebre compagnia teatrale degli anni Venti del Novecento. La Compagnia Drammatica Italiana mise in scena per la prima volta Sei personaggi in cerca d’autore, il testo pirandelliano che rivoluzionò il teatro moderno. Il 9 maggio del 1921, al Teatro Valle di Roma, fu una serata di battaglia, tra fischi, urla e tentativi di aggressione fisica nei confronti dello stesso Pirandello. Anche Niccodemi, una volta letto il copione, aveva sentito dentro di sé un’istintiva contrarietà, subito seguita – ecco il proverbiale fiuto del regista livornese – dalla constatazione di trovarsi di fronte a un’opera geniale, la cui messinscena avrebbe portato la nuova formazione, nata nel marzo precedente, sulle prime pagine dei giornali. Si trattava di un gruppo di giovani attori, tra i quali primeggiavano Vera Vergani, Luigi Almirante e Luigi Cimara. Regista vero, Niccodemi, in anni in cui il termine non aveva ancora preso piede. Tagliava e riadattava brani di un testo, se ciò serviva a valorizzarne lo spirito autentico; portava in ritiro gli attori, allo scopo di accrescerne l’affiatamento; pretendeva che studiassero l’intero testo e le parti dei colleghi; curava meticolosamente la scenografia. L’attività di questa compagnia significò, tra il 1921 e il 1931, una svolta fondamentale per il teatro italiano: dalle ammuffite scene ottocentesche al moderno teatro di regia. Niccodemi si rivelò anche un acuto talent-scout, scoprendo futuri mostri sacri del palcoscenico, come Anna Magnani, Sergio Tofano ed Elsa Merlini. Il libro di Donateo ricostruisce la vicenda artistica e umana di un grande uomo di teatro, dagli anni parigini del primo Novecento, al fianco della celebre attrice Gabrielle Rèjane, fino alle tournées sudamericane della compagnia.
Giuseppe Donateo è nato a Livorno nel 1953. Laureato in Lettere Moderne, è giornalista e ha svolto la sua attività professionale presso il quotidiano “Il Tirreno”. Tiene lezioni di Letteratura Italiana e di Storia del Teatro presso l’Università della Terza Età di Livorno. Collabora con riviste culturali, portando avanti anche la sua attività di ricerca e di scrittura con opere di narrativa (tra cui il giallo storico Il segreto di Anna, 1998, vincitore del premio “Cinque Terre”, e i romanzi In bicicletta con Voltaire, 1999, Fuggendo tra le ombre blu, 2004) e di poesia (Zapping, 1992, Cantando, 1993, Un filo di vento, 2019). Donateo ha pubblicato anche lavori di saggistica: Carolina Internari (1996) ricostruisce la vita della celebre attrice del primo Ottocento; La Fonderia Gambaro (2017) ha riportato alla luce l’attività di una fabbrica livornese che, tra il XIX e il XX secolo, fu attiva in tutta Italia; Dario Niccodemi: il regista di Pirandello (2019), “Segnalazione d’Onore al XXXVII Premio Firenze (2019) e Trofeo Città di Sarzana (2020), racconta l’esperienza del commediografo livornese come direttore di compagnia; Nicola Tacchinardi: il tenore che incantò Napoleone (2021) è la storia di un famoso cantante lirico ottocentesco. Infine, Il Maestro del Romanzo Vuoto (2017) e Pierrot e l’asino di Buridano (2021) sono i primi due libri di una trilogia dedicata al romanzo studiato dal suo interno, sia pure in una cornice narrativa, che si conclude con Sogni di un autore (2022).
Ingresso Libero – per informazioni 0586.204206/225 www.teatrogoldoni.it