Teatro Goldoni - 07 Dicembre 2021
Orario/i: 20.30

 

Lirica

7/12 – BUON COMPLEANNO MASCAGNI

Martedi 7 dicembre, ore 20.30
BUON COMPLEANNO MASCAGNI
Pagine sinfoniche mascagnane e ampia selezione da Il Piccolo Marat
con
Silvia Pantani soprano
Andrea Bianchi tenore
Carlo Morini baritono
Adriano Gramigni basso
una voce
Simone Rebola

presenta Alessandro Cecchi Paone

Orchestra della Toscana
Coro del Teatro Goldoni di Livorno
maestro del coro Maurizio Preziosi
direttore Mario Menicagli

Programma

Brani da Il piccolo Marat:
-I ATTO Scena del giuramento: “Guarda la plebe” (TENORE, BARITONO, VOCE, CORO)
-II ATTO Duetto: “Sei qui…che cosa vieni a fare” (TENORE, SOPRANO)
-III ATTO Finale: “Perché non sono stata io ferita…” (SOPRANO, TENORE, BASSO, BARITONO)

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Brani orchestrali:
-GUGLIEMO RATCLIFF: Sogno
-LE MASCHERE: Sinfonia
-ISABEAU: Intermezzo

Biglietti “Buon Compleanno Mascagni” € 15 – Gratuito per abbonati Stagione lirica
La Biglietteria è aperta il martedì e giovedì ore 10/13 e il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30
Tel. 0586 204290. La vendita dei biglietti è anche On Line su www.goldoniteatro.it – www.ticketone.it
Per accedere in Teatro è necessario il Greenpass
Il disegno di Pietro Mascagni è del pittore Daniel Schinasi (g.c)

“Buon compleanno Mascagni”: il 7 dicembre 1863 a Livorno, nella casa di famiglia in piazza delle Erbe (oggi piazza Cavallotti) nasce Pietro Mascagni. Quando frequenta ancora il ginnasio (il padre voleva farne un avvocato) inizia a comporre. Non cesserà mai di farlo, divenendo uno dei compositori più famosi ed acclamati al mondo. Lo ricordiamo con questa serata speciale, alla
vigilia del debutto dell’edizione del centenario de Il piccolo Marat al Teatro Goldoni, l’opera in tre atti su libretto di Giovacchino Forzano con cui il 2 maggio 1921 al Teatro
Costanzi di Roma ottenne uno dei più grandi successi della sua vita. Fu un consenso strepitoso destinato a rinvendirsi nei teatri in Italia ed all’estero per oltre venti anni, poi
l’opera scomparve progressivamente dai palcoscenici nel secondo dopoguerra. Riproporla in questa stagione lirica, nella sua città natale, con una nuova produzione
ed un nuovo allestimento a cento anni da quella trionfale première, non ha il sapore della riscoperta e della curiosità musicale fine a se stessa: è un atto alla conoscenza e
valorizzazione di un compositore che per oltre 40 anni, dal finire dell’800 in poi, ha saputo con il suo Teatro e le sue capacità di direttore d’orchestra, scrivere pagine nuove nel
modo di concepire ed eseguire il Teatro d’opera in Italia e nel mondo.
Opera complessa quanto affascinate, Il piccolo Marat è quindi oggi poco conosciuta: ne proponiamo all’ascolto tre momenti fondamentali che saranno accompagnati dalla
narrazione del noto giornalista, divulgatore e saggista Alessandro Cecchi Paone, con l’esecuzione musicale affidata all’Orchestra della Toscana ed al Coro del
Teatro Goldoni diretti dal M° Mario Menicagli (M° del Coro Maurizio Preziosi). “Si parlerà di un periodo che mi è molto caro come la Rivoluzione francese – afferma
Cecchi Paone – con le sue meraviglie ed i suoi orrori, ma comunque con il suo contributo fondamentale a rendere Patrimonio dell’Umanità la triade Libertà, Uguaglianza,
Fraternità. In tutto questo ricordando come la natura umana possa inserirsi come protagonista, ma possa anche essere travolta come vittima”.
Il soggetto de Il piccolo Marat trae spunto da un criminale episodio avvenuto negli anni del Terrore della Rivoluzione francese narrato nel libro Noyades di Nantes di George
Lenôtre, che però, con i suoi protagonisti principali, resta confinato sullo sfondo di una vicenda complessa e truce, ma molto più umana: l’amore di un figlio per la madre
che sa di essere in estremo pericolo di vita e che decide di fare di tutto per salvarla; ancora l’amore, ma tra i due protagonisti per antonomasia – il tenore ed il soprano –
che si fanno forza per ribellarsi alla crudeltà dell’ Orco, lo spietato persecutore dei prigionieri politici, condannati a morte senza processo; la coscienza umana e civile
che non volge lo sguardo da un’altra parte rispetto alla ferocia, ma si ribella ed adopera per farla cessare (i ruoli del Carpentiere e del Soldato).
Ho scelto di aprire il concerto nel segno di un’opera come Il piccolo Marat, difficile ma straordinaria – afferma il direttore d’orchestra Mario Menicagli – l’impeto, la
veracità, la freschezza che echeggiano in questo spartito hanno pochi riferimenti similari nella produzione di Mascagni, segno di una maturità ormai raggiunta e di una
volontà di proporre nuove scelte al passo con i tempi”. Nella seconda parte del concerto, spazio ad alcune pagine sinfoniche tratte da alcune opere mascagnane
(Guglielmo Ratcliff, Le maschere, Isabeau), ciascuna delle quali per ispirazione, scrittura orchestrale e colore, condurrà lo spettatore a periodi diversi
della vita umana ed artistica del musicista livornese.
Buon compleanno, Maestro.

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