Con l’espressione Paesaggio Sonoro, traduzione del neologismo inglese Soundscape [da sound, suono e landscape, paesaggio], si intende tutto l’ambiente acustico naturale, consistente nei suoni delle forze della natura e degli animali, inclusi gli uomini. È il campo di studio del design acustico.
Il primo a coniare l’espressione fu il compositore canadese Raymond Murray Schafer, personalità eclettica tra le più interessanti della musica contemporanea, che negli anni sessanta condusse alla Simon Fraser University il World Soundscape Project, un progetto di ricerca per promuovere una nuova ecologia del suono, sensibile ai crescenti problemi dell’inquinamento acustico.
Il paesaggio sonoro è composto da diversi elementi, come le toniche (keynote sounds), i segnali (sound signals) e le impronte sonore (soundmarks).
Tonica: nella terminologia elaborata dal World Soundscape Project sta ad indicare un suono che potrebbe non essere sempre udito coscientemente, ma che “evidenzia il carattere delle persone che vivono in quel luogo” (Schafer). Le toniche sono create ad esempio dalla natura: il vento, l’acqua, le foreste, gli uccelli, gli insetti, gli animali. In molte aree urbane il traffico è diventato una tonica.
Nella musica, la tonica è un termine musicale riconducibile all’armonia tonale che indica sia la prima nota di una scala, sia una funzione armonica di stasi.
Segnali: sono suoni in primo piano, uditi coscientemente. Ad esempio: dispositivi d’allarme, campane, fischietti, corni, sirene, ecc.
Impronte sonore: è un suono caratteristico di un’area. “Una volta che un’impronta sonora è stata identificata, meriterebbe di essere protetta, perché le impronte sonore rendono unica la vita acustica di una comunità” (Schafer).
I paesaggi sonori sono spesso utilizzati in performance musicali.
Una soundscape composition è una composizione musicale elettroacustica che crea un ritratto sonoro di un ambiente acustico. Tra i compositori che utilizzano paesaggi sonori, il pioniere della sintesi granulare in tempo reale sono Barry Truax e Luc Ferrari, la cui Presque rien, numéro 1 (1970) è una delle prime soundscape composition.
Al Teatro Goldoni gli studenti ascolteranno sia soundscape che soundscape composition attraverso un apposito impianto installato nell’anti foyer; entrambe le tipologie ricadono nella macro-area della musica contemporanea. La differenza sta nel fatto che le prime sono registrazioni ambientali pure, le seconde registrazioni ambientali con suoni e rumori aggiunti in post-produzione dall’artista.