Il nostro PICCOLO MARAT su RAIPlay

“Il Piccolo Marat”, l’opera di Pietro Mascagni prodotta dalla Fondazione Teatro Goldoni per la stagione lirica 2021-2022 arriva sui teleschermi di tutta Italia all’interno del palinsesto di RAI 5, Il canale di cultura che pone particolare attenzione al mondo dell’arte e della musica: dopo la “prima” televisiva del 15 giugno, ora è visibile in chiaro su RAI Play .
È una grande soddisfazione per il Teatro di tradizione livornese e per la nostra città – esordisce il direttore amministrativo del Goldoni Mario Menicagli, che di quell’edizione fu anche Direttore concertatore e d’orchestra alla guida dell’Orchestra della Toscana – è la prima volta da oltre 60 anni che un’opera prodotta dal nostro teatro viene trasmessa su un canale nazionale e portata così all’attenzione del grande pubblico”.
Fu un’edizione felice, realizzata a Livorno in occasione del centenario della sua prima rappresentazione (Teatro Costanzi, Roma – 21 maggio 1921), applaudita e salutata dalla critica con lusinghiere recensioni.
Una produzione che ha lasciato il segno, con la regia di Sarah Schinasi, le scene e costumi di William Orlandi e le luci di Christian Rivero, tanto da avere nel corso di quest’anno un’importante ripresa: sarà infatti proposto nel teatro Angers Nantes Opéra nei giorni 3, 5 e 6 ottobre prossimo. La versione televisiva è realizzata da EMA Vinci.
Il piccolo Marat è un’opera complessa, stile da grand opéra, e prevede l’impiego di numerosi solisti, masse orchestrali e corali, pervasa da una disperazione surreale che espressa dalla musica arriva come una spada dritta al cuore – come affermarono alla vigilia del debutto livornese il direttore d’orchestra e la regista – che trafigge fin dalle prime battute con un sentimento di coscienza collettiva, ed immerge lo spettatore nella sofferta ma appassionata narrativa di una battaglia verso la luce attraverso le tenebre. Un forte anelito di giustizia e libertà con tanto di lieto fine e riscatto dalla tirannide, per una storia che oggi diremmo trattata con taglio cinematografico, per l’incredibile e modernissima concezione del rapporto tra musica ed azione scenica che la caratterizza.

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