31/10 – FIPILI Horror Festival: DRACULA di Tod Browning sonorizzato dal vivo da Massimo Zamboni!
TEATRO GOLDONI Lunedi 31 ottobre, ore 22.30 DRACULA di Tod Browning (Usa 1931, 85’) con sonorizzazione dal vivo a cura di Massimo Zamboni, Cristiano Roversi e Simone Benvenuti.
Torna finalmente in versione “estesa” il FiPiLi Horror festival, la manifestazione dedicata alla paura che è giunta alla sua undicesima edizione consecutiva. Il viaggio sulla strada della paura si svilupperà dal 23 al 31 ottobre, con una serie di anteprime dal 23 al 27, per tener fede al proprio nome, tra Firenze, Pisa e Livorno, per condurci poi al clou del festival dal 28 al 31 ottobre.
Il gran finale del festival si terrà nella splendida location del Teatro Goldoni che ospiterà un evento unico: la sonorizzazione dal vivo di Dracula (1931) del maestro Tod Browning. Una sonorizzazione d’autore a cura del chitarrista, cantautore e scrittore Massimo Zamboni (ex CCCP e CSI) in collaborazione con il polistrumentista Cristiano Roversi (Moongarden, Submarine Silence) e il percussionista e ricercatore del suono Simone Beneventi, dove i tre musicisti evocano il perturbante in musica con geometrie ritmiche e suoni analogici e digitali ad accompagnamento di una pietra miliare del cinema horror degli anni trenta, uno dei più celebri “Dracula” della storia del cinema: la storica pellicola di Tod Browning (il celebre regista di “Freaks”) resa leggenda dall’iconica interpretazione del protagonista Bela Lugosi.
L’horror non è gioco di fantasia, né mise en abyme di recessi insondabili e pericolosi di ognuno, è sempre di più cronaca dello stare al mondo. Lato oscuro sì ma inevitabile, mostro ordinario. Quando uscì il romanzo di Stoker (1897) si poteva pensare a un colpo di coda irrazionale e orrorifico a fronte di una cultura votata al progresso tecnologico, industriale, politico. Poi il vampiro divenne icona e narrazione del capitalista sfruttatore. Ma a più di un secolo di distanza i giochi esistenziali, sociali, sono tutti scoperti. Un essere che non sa morire e non sa vivere, che si nutre di sangue altrui ma -chissà- è in cerca d’amore, consumato -mai fino all’annientamento- da una sorta di nostalgia. Melanconia. Il vampiro siamo noi.
E il film che racconta meglio questo aspetto è il Dracula di Tod Browning del 1931, con un Bela Lugosi che a malapena parla inglese: poche sfinge e parole, da straniero. Dracula è uno straniero. Dracula è noi stessi in quanto stranieri. Ed è un film senza colonna sonora. Il che è un invito a rileggerlo dandogli il ritmo, il mood, del tempo.