29/11 – Rassegna di Polifonia: gli irriverenti PASSISPARSI per la prima volta al “Grattacielo” di Livorno

Nuovo appuntamento per la Rassegna di Polifonia Città di Livorno XXI edizione organizzata come ogni anno dal Coro “Rodolfo del Corona con la compartecipazione e patrocinio del Comune di Livorno. Venerdì 29 novembre alle 21.30 presso il Teatro Centro Artistico Il Grattacielo di Via del Platano, avremo la possibilità di gustare una chicca di polifonia rinascimentale. Per prima volta si esibiranno a Livorno i Vocal Ensemble PassiSparsi, giovane e sfacciato quartetto vocale rinascimentale toscano.
Cantar per Scherzo” è uno spettacolo giocoso e irriverente dedicato alla caleidoscopica personalità del genio fiammingo Orlando di Lasso attraverso la sua produzione in lingua italiana. Orlando è figura centrale nel panorama rinascimentale, un personaggio di una statura tale da potersi di rivolgere in tono colloquiale, anzi scanzonato, verso i potenti del suo tempo. Protagoniste del programma sono le sue celebri villanelle alla napoletana, di esuberante teatralità, dove temi aulici come l’amor cortese si deformano in bocca ad una realtà sociale sociale fatta di “maschere” marcatamente popolaresche, assumendo spesso tonalità grottesche ed esilaranti.
PassiSparsi sono quattro interpreti specializzati nel repertorio antico: Martha Rook, Cora Mariani, Neri Landi, Lorenzo Tosi. Iniziano la loro attività insieme nel 2019 dedicandosi al repertorio italiano rinascimentale, in special modo quello comico, cercando sempre un approccio teatrale e coinvolgente di grande effetto. Nonostante la giovane età si sono già distinti a livello nazionale ed internazionale esibendosi in contesti quali “Laus Poliphoniae”, Monteverdi Festival, Magnano Musica Antica, Lucca Classica, FloReMus. Un evento tra musica e teatralità davvero da non perdere, l’ingresso è libero

…mi piace essere alegro joieux lieto frolich hilaris, e matto una volta l’anno, che duri solamente 12 mensibus, perche tanta melancolia, non m’entra nella fantasia, viver bene e
alegramente, fa l’huomo di bona mente e si vive longamente, vivon don don don, jouons au balon…
(Lettera di Orlando di Lasso a Guglielmo V, Duca di Baviera, 17 luglio 1576)

PROGRAMMA Orlando di Lasso (ca. 1530 – 1594), dal “Libro di Villanelle, Moresche, et altre Canzoni”:

Tutto lo dì
S’io ve dico ca siete la chiù bella
O belle fusa
Ecco la ninph’Ebrayca chiamata
S’io fusse ciaul’e tu lo campanile
Io ti vorria contar
Matona mia cara
S’io ti vedess’una sol volt’il giorno
O occhi manza mia
Ogni giorno m’han ditt’a chi favelli
Ad altre le voi dare
Saccio na’ cosa
Allala pia calia
Hai Lucia
Lucia Celu

Cantar per scherzo racconta la caleidoscopica personalità del genio fiammingo Orlando di Lasso attraverso la sua produzione in lingua italiana. Protagoniste del programma sono le sue celebri villanelle alla napoletana, di esuberante teatralità, dove temi aulici come l’amor cortese si deformano in bocca ad una realtà sociale fatta di “maschere” marcatamente popolaresche, assumendo spesso tonalità grottesche ed esilaranti. Orlando di Lasso le compose ancora giovanissimo, e restano tutt’oggi tra le pagine del suo immenso testamento musicale che ne catturano al meglio il carattere di genio irriverente, giocoso e pronto allo scherno.
Il programma si chiude con tre canzoni moresche: Allala pia calia, Hai Lucia e Lucia Celu. Le moresche sono un corpus di canzoni polifoniche i cui protagonisti sono tutti appartenenti alla comunità di schiavi e liberti africani nella Napoli del Cinquecento. In tempi recentissimi è stato scoperto (dall’etnomusicologo italiano Gianfranco Salvatore) che i testi di queste canzoni incorporano varie espressioni in lingua “Kanuri”, originaria dell’Africa Centrale. Il repertorio della moresca rappresenta la più antica attestazione di questa lingua, tutt’oggi parlata.
Nel suo soggiorno giovanile a Napoli, Orlando di Lasso assorbì a modo suo questa tradizione teatrale, e creò la propria versione di molte canzoni moresche tradizionali

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