Martedì 23 aprile ore 17 Sala Mascagni vi racconto “TURANDOT” in 20 minuti!

Martedì 23 aprile, ore 17 – Sala Mascagni del Goldoni 
“Vi racconto Turandot in 20 minuti”
Un incontro con il pubblico a cura di Mario Menicagli

Ma l’opera lirica è una cosa semplice! Le trame sono semplici: un telefilm è già più articolato!”: a dirlo, scherzandoci sopra (ma non troppo), è Mario Menicagli, che professionalmente unisce la direzione amministrativa della Fondazione Teatro Goldoni con la direzione orchestrale e – proprio recentemente – con la composizione (è autore di 12 anni dopo – sequel della celeberrima Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni). Lo dimostrerà martedì 23 aprile, alle ore 17 con il suo personalissimo “Vi racconto Turandot in venti minuti”, un incontro con il pubblico nella sala Mascagni del Goldoni, a pochi giorni dal debutto del capolavoro di Giacomo Puccini, ultimo titolo in cartellone per la stagione lirica 2023-24 (26 aprile, ore 20 e 28 aprile, ore 16).
“Tempo fa è stato fatto un sondaggio su un campione di persone dai 18 ai 65 anni – prosegue Menicagli – e che alla domanda Perché lei non va a sentire l’opera? ha risposto Perché non si capisce quello che dicono! E probabilmente è vero. Perché le parole di un’aria seguono in maniera esasperata la musica e spesso sono allungate, scorciate, sillabate, troncate. Dobbiamo allora sforzarci di togliere questo alone di austerità al mondo dell’opera, trasformarla e farla percepire come un fatto estremamente popolare ed accessibile e questo dovrebbe essere fatto già a partire dalla scuola dell’obbligo. I personaggi spesso sono curiosi, qualcuno a volte anche simpatico. Le arie, gli intermezzi, i cori sono bellissimi. E allora cosa ci rende così ostici e diffidenti nei confronti dell’opera? Qual è il motivo?”.
Proprio da queste domande partirà una narrazione divertente e coinvolgente che si intreccerà con i famosi enigmi della Principessa di gelo, con le vicende ed i personaggi che il compositore lucchese trasse da un’antica favola, trasformandola e plasmandola con la sua personalissima ed ineguagliabile sensibilità artistica.
Il format, già sperimentato in questa stagione per l’ancora più complessa vicenda de Il trovatore verdiano, è ad ingresso libero fino esaurimento posti.

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