La Goldonetta - Dal 10 Novembre al 11 Novembre 2023
Orario/i: 21/11
Goldonetta
Venerdì 10 novembre, ore 21
THE LYRIC PUPPET SHOW
opera lirica da camera
musica di Marco Simoni – libretto di Fabrizio Altieri
personaggi e interpreti
Orlando Ricardo Crampton – Adelaide Maria Salvini – Astolfo Rocco Sharkey – Laura,Alessia Battini
Pianoforte Anna Cognetta – Fisarmonica Roberto Beneventi
regia Stefano Mecenate
PUPPET SHOW Note regia e Libretto
Era stata salutata alla sua prima rappresentazione nel 2016 come un’opera briosa, intelligente ed acuta, con un contenuto profondo che parla di identità e libertà, tanto da vincere la prima edizione di un Concorso internazionale di composizione: è The lyric puppet show, l’opera lirica da camera di Marco Simoni su libretto di Fabrizio Altieri attesa venerdì 10 novembre alle ore 21 in Goldonetta nell’ambito di “Opera Oggi”, la rassegna della Fondazione Goldoni voluta per dare visibilità ed ascolto ad opere liriche composte per il Teatro di “oggi”.
“The lyric puppet show è un’opera che tratta con il sorriso sulle labbra la libertà dell’uomo, le sue scelte e le conseguenze che ne derivano – argomentò Simoni, nato a Carrara nel 1972, diploma in composizione al Conservatorio di Milano, specializzato in musica elettronica ed autore di musica strumentale, lirica, per prosa teatrale eseguita in Italia ed all’estero – La chiave che muove una storia di marionette è l’incidente che capita ad una di queste, Orlando, che si trova improvvisamente per un errore del marionettista senza i fili che lo sostenevano. Un altro personaggio, ma reale, Laura, interagisce con lui tanto da farlo innamorare e fa sorgere in lui il problema se esista qualcosa fuori dal palco, di diverso rispetto ad un destino già scritto e segnato. Il tutto trattato con un linguaggio immediato, ironico, a tratti grottesco, dove insieme al pianoforte ho inserito la fisarmonica per le sue connotazioni popolari, strumento piuttosto inusuale per l’opera lirica, capace di caratterizzare in modo esplicito il mondo delle marionette”.
Orlando si affaccia così timidamente ad una vita diversa, lentamente si umanizza ed inizia a porsi domande: “Orlando parte da un interrogativo profondo – afferma il regista Stefano Mecenate, giornalista, critico musicale e letterario, avvicinatosi alla regia dell’opera per approfondire meglio le diverse modalità espressive del teatro musicale e non – la sua “vita” quale marionetta dipende dunque da quei fili? Il suo è un cammino sofferto: l’ipotesi di lasciare il noto per l’ignoto, il rinunciare ad una rassicurante, seppur limitativa, routine per andare incontro a qualcosa di oscuro, anche se affascinate. Ad aiutarlo sarà Laura: il suo amore disinteressato e la prospettiva di un modo diverso di esistere gli daranno il coraggio di recidere quei fili e avventurarsi in una nuova dimensione, ignota quanto suggestiva”.
Ma non per tutti il desiderio di libertà è sufficiente per sceglierla: “per i suoi compagni di spettacolo – prosegue il regista – Astolfo e Adelaide, quel salto verso l’ignoto è troppo difficile e, pur giungendo a comprendere la scelta dell’amico, resteranno ancorati a quei fili, prigionieri delle proprie paure, affidandosi per sempre alla guida di una mano che ne decide il destino”.
Una vicenda semplice quanto profonda, dove i protagonisti entrano ed escono dal palcoscenico, giocando tra realtà e finzione, teatro e metateatro, con riferimenti velati alla favola di Pinocchio, al mito di Orfeo e al film “The Truman show”, ma ironicamente ispirato al noto musical “The rocky horror picture show”.
Protagonisti sulla scena saranno Ricardo Crampton (Orlando), Maria Salvini (Adelaide), Rocco Sharkey (Astolfo), Alessia Battini (Laura); al pianoforte Anna Cognetta; fisarmonica Roberto Beneventi. Oltre che la regia, Stefano Mecenate firma anche l’ideazione scenica; visual designer Luciano Oriundo; scene e costumi Teatro Goldoni. Questo allestimento è reso possibile dal sostegno ed apporto di privati sensibili alle ragioni del Teatro e dell’arte quali T.O.DELTA e SISAM We Deliver.
Degli stessi autori Marco Simoni e Fabrizio Altieri era stata applaudita nella passata edizione di Opera Oggi la loro opera “Matrioska”, con la regia sempre di Stefano Mecenate.
The lyric puppet show è l’opera che vinse la prima edizione del Concorso Internazionale di Composizione “Gabriella Gentili Mian” per il brio, la festosità, l’intelligenza e l’acutezza della condotta scenico-musicale e per il contenuto profondo, avente come oggetto l’identità e la libertà, collegate e rese dipendenti una dall’altra attraverso una storia semplice ed efficace. La scoperta della propria identità da parte di una marionetta trovatasi, per un errore del marionettista, senza i fili che la sostenevano, il suo timido affacciarsi a una vita diversa, il suo lento umanizzarsi, il suo innamorarsi di una ragazza del pubblico, sono i passi che la condurranno a porsi domande su cos’è la libertà, il mondo e la realtà nel suo insieme. Utilizzando il registro ironico e leggero, The lyric puppet show affronta il tema della libertà umana, la drammaticità della scelta tra ciò che è già noto e l’affronto del grande mare della realtà. Ci sono riferimenti velati alla favola di Pinocchio, al mito di Orfeo e al film “The truman show”, ma il titolo è ironicamente ispirato al noto musical “The rocky horror picture show”. L’utilizzo della fisarmonica, piuttosto inusuale per l’opera lirica, caratterizza in modo esplicito il mondo delle marionette. Il linguaggio utilizzato oscilla tra il tono aulico dei momenti in cui viene rappresentato lo spettacolo, e quello colloquiale e contemporaneo delle conversazioni delle marionette fuori dal palcoscenico. Durante l’intera durata dell’opera, di circa 80 minuti, i protagonisti entrano ed escono dal palcoscenico, giocando tra realtà e finzione, teatro e metateatro.
NOTE DI REGIA di Stefano Mecenate
“Ma se i fili che ci opprimono
Si dissolvessero
E noi andassimo lontano
Non troveremmo, forse,
un altro mondo vasto
dove essere liberi?”
È questo interrogativo di Orlando, una marionetta che vive l’attimo “tragico” di vedere perdere da parte del marionettista durante lo spettacolo il controllo dei suoi fili e che si trova, inaspettatamente, afflosciato al suolo senza possibilità di muoversi.
La sua “vita” dipende dunque da quei fili? E in un ipotetico “altrove” potrebbe esistere al di fuori di essi? E lui come potrebbe essere in un mondo diverso da quel palcoscenico dove ripete ad ogni spettacolo un ruolo che gli è stato imposto?
Un altro evento tocca profondamente Orlando: l’incontro con una spettatrice curiosa, Laura, che a fine spettacolo si avvicina a lui per consolarlo del suo ruolo che lo vede ogni volta incapace di raggiungere i suoi desideri
Che pena che sgomento venire ucciso
Vicino al compimento del suo sogno
E sapere che quel finale non cambierà mai: un maleficio fatale.
——
Orlando se il tuo legno
Si tramutasse in carne
Saprei ben consolare
L’atroce tuo tormento…
Il desiderio di cambiare il proprio destino si fa sempre più forte che non accetta più che qualcuno decida per lui la sua “parte in scena”. Inevitabile il confronto con le efficaci parole del testo della bellissima canzone Burattini senza fili di Edoardo Bennato
Non si scherza, non è un gioco / sta arrivando Mangiafuoco / lui comanda e muove i fili / fa ballare i burattini. / State attenti tutti quanti / non fa tanti complimenti / chi non balla, o balla male / lui lo manda all’ospedale. / Ma se scopre che tu i fili non ce l’hai / e se si accorge che tu il ballo non lo fai / allora sono guai / – e te ne accorgerai attento a quel che fai – / attento ragazzo che chiama i suoi gendarmi / e ti dichiara pazzo
È un cammino sofferto quello di Orlando: l’ipotesi di lasciare il noto per l’ignoto, il rinunciare ad una rassicurante, seppur limitativa, routine per andare incontro a qualcosa di oscuro, anche se affascinate, lo pongono di fronte ad un quesito esistenziale che, in fondo, è quello di ognuno di noi: quanto vale per lui (e per noi) la libertà? E cosa significa essere liberi?
Ad aiutarlo sarà Laura: il suo amore disinteressato e la prospettiva di un modo diverso di esistere gli daranno il coraggio di recidere quei fili e avventurarsi in una nuova dimensione, ignota quanto suggestiva.
Ma non per tutti il desiderio di libertà è sufficiente per sceglierla: per i suoi compagni di spettacolo, Astolfo e Adelaide, quel salto verso l’ignoto è troppo difficile e, pur giungendo a comprendere la scelta dell’amico, resteranno ancorati a quei fili, prigionieri delle proprie paure, affidandosi per sempre alla guida di una mano che ne decide il destino.
Trama: Orlando, Adelaide e Astolfo sono tre marionette che recitano una storia che si ripete nei ruoli e nell’azione, cambiando solo lo sfondo e l’ambientazione. Le tre marionette, quando sono sul palcoscenico, interpretano lo spettacolo intitolato “The lyric puppet show”, e quando sono fuori del palcoscenico discutono e commentano quanto succede durante lo spettacolo. Durante uno degli spettacoli il marionettista che manovra Orlando perde il controllo dei fili, e pertanto Orlando si affloscia al suolo. Solo sul finale della scena il tecnico riesce a riprendere il controllo della marionetta. Dopo lo spettacolo le marionette parlano, come al solito, di quanto è successo sulla scena. Mentre Adelaide e Astolfo si lamentano e imprecano contro il marionettista incapace, per Orlando quell’incidente è l’occasione per capire che qualcun altro stadecidendo per lui, e che la sua libertà è un’illusione. Da quel momento Orlando tenta di prendere il controllo della storia, senza però riuscirci. Ad un certo punto entra in scena Laura, una donna del pubblico, che va ad osservare le marionette, e mentre le guarda canta una dolce aria per Orlando, che se ne innamora. L’incidente sulla scena e l’improbabile amore per una donna sono le due occasioni che spingono la curiosità e il desiderio di Orlando oltre l’angusto mondo del palcoscenico, gli fanno ipotizzare l’esistenza di un mondo più vasto del palcoscenico stesso, e gli fanno desiderare di poter corrispondere, lui marionetta, all’amore della donna. Astolfo e Adelaide tentano in vari modi di convincere Orlando, con argomenti apparentemente razionali, che il mondo reale è solo il palcoscenico, e che l’amore tra una marionetta e una donna non è possibile. Orlando dovrà decidere della sua vita, e la sua scelta infine sarà quella di uscire dal palcoscenico per seguire Laura, e diventerà così di carne. Le altre due marionette, invece, decideranno di non rischiare la loro libertà in un mondo sconosciuto, e resteranno di legno.
Info: 0586 204225 – Biglietto Intero 5€ – Ridotto Studenti 3€ – Docenti 1€