Teatro Goldoni - 22 Gennaio 2022
Orario/i: 20.30
Sabato 22 gennaio, ore 20.30
Domenica 23 gennaio, ore 16
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma La Dame aux camélias di A. Dumas figli
Musica di Giuseppe Verdi
Cartella stampa La traviata 2022
La traviata di Verdi al Goldoni (Comunicato)
Torna al Teatro Goldoni di Livorno per la stagione lirica una delle opere più amate dal pubblico di tutto il mondo: La traviata di Giuseppe Verdi. Sabato 22 gennaio, alle ore 20.30 e domenica 23 alle ore 16, si potrà vederla nella nuova produzione realizzata dal Teatro Sociale di Rovigo (che ne ha curato l’allestimento), insieme ai Teatri Comunale di Treviso, Goldoni di Livorno, Giglio di Lucca e Comune di Padova. La direzione d’orchestra è di Francesco Rosa, già assistente del M° Daniel Oren e per anni direttore musicale del San Carlo di Napoli, con una brillante carriera che lo ha portato ad esibirsi in Italia ed all’estero in paesi come Russia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Giappone, Cina, Filippine, USA ed un importante debutto nel 2018 presso Wienerstaatsoper con La fanciulla del West). Per Traviata sarà sul podio dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Coro Lirico Veneto (Maestro del coro Giuliano Fracasso): “E’ un capolavoro immortale – ha dichiarato – che affrontiamo da una visuale narrativa che trovo molto interessante perché la storia di Traviata è adattabile a qualsiasi periodo storico. Con noi un cast giovane ma tutti con esperienze importanti anche di livello internazionale per questi ruoli. Ci siamo trovati d’accordo su una visione non dico nuova, ma molto aderente al testo, con un grande peso dato alla recitazione, al fraseggio ed alla musica in relazione al dramma”.
La parte visiva è interamente realizzata da Ivan Stefanutti, che firma regia, scene, costumi e proiezioni; l’affermato artista friulano, già noto a Livorno per alcune importanti produzioni mascagnane (L’Amico Fritz 1991 e I Rantzau 1992 edizioni del centenario, Lodoletta 1994) torna al Goldoni dopo l’Aida verdiana nel 2008 e La fanciulla del west 2018: “Avevo definito “Special Edition” questa messa in scena – spiega – perché teneva conto delle problematiche presenti nel particolare periodo in cui l’ho preparata. Chiaramente, la riduzione del numero di persone in scena e le distanze tra loro, sono una esigenza inevitabile senza la quale ora non si può fare spettacolo in sicurezza. Questo non ci doveva privare del piacere di ascoltare la musica e di godere di uno spettacolo. Ecco che è nata una Traviata molto rispettosa della volontà dell’autore; l’unica cosa che non avrebbe potuto prevedere è che l’abbiamo spostata in un periodo in cui Hollywood era al suo massimo splendore, quindi negli anni ’30 del Novecento, dove ci troviamo in un mondo fatto di feste e di strane abitudini, qualche volta criticabili, altre volte no, con un malinteso ben noto all’interno della vicenda che ci porterà ad un finale purtroppo tragico, ma passando da bellissime immagini ed una bellissima storia di gusto molto déco ed elegante. Sono i meccanismi dell’amore – prosegue – che talvolta incrociano amaramente alcune regole sociali ottuse e miopi. La società, in teoria, si evolve, ma talvolta alcuni problematici retaggi rimangono invariati. Anche nelle pellicole sofisticate degli anni trenta e quaranta, Hollywood mette in scena malintesi e drammi che intralciano le vite sentimentali…e non sempre finiscono con l'”Happy end”. Succede in Musicals o nei Noir, a Parigi o a Gotham City, ed è in una somma di queste atmosfere che Violetta affronterà la musica della sua complicata vita”. Le coreografie sono di Claudio Ronda per la Compagnia di danza Fabula Saltica: “Anche la coreografia va nella direzione degli anni dove il Musical regnava – ha spiegato – ed una coppia che ne ha fatto la storia e che ne sono stati gli astri, Fred e Ginger, in qualche modo saranno citati all’interno di quest’opera che sicuramente avrà il pregio della grande raffinatezza”.
Nei ruoli principali, Claudia Pavone che sarà Violetta Valéry: soprano ricco di sfumature e spessore interpretativo, vanta un legame speciale con questo personaggio da quando lo interpretò per la priva volta in forma di concerto scelta dal M° Riccardo Muti, e portarlo poi successivamente con grande consenso di pubblico e critica nei più prestigiosi teatri italiani (Fenice di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, San Carlo di Napoli, Bellini di Catania). Nel ruolo dell’appassionato e tormentato Alfredo alla prima di sabato sarà Raffaele Abete, artista che negli ultimi anni ha calcato palcoscenici quali New York City Opera e Opera Carolina negli Stati Uniti, Toledo Opera, Arena di Verona, Comunale di Bologna, Festival di Torre del Lago (La Bohème); nella pomeridiana di domenica ascolteremo Gianluca Terranova, che vanta un’ampia carriera internazionale e che per la sua interpretazione del ruolo all’evento internazionale “Opera on Sydney Harbour”, organizzato dall’Opera Australia, fu nominato per il premio ‘Helpmann award’, quale migliore artista maschile. Giorgio Germont sarà il baritono Simone Piazzola, con una carriera molto intensa che lo ha portato ad esibirsi presso i più importanti teatri d’Italia e del mondo e che ha tra i ruoli più interpretati proprio l’austero padre di Alfredo tra Verona, Firenze, Fenice di Venezia, Sferisterio di Macerata, Palermo, Modena, Piacenza, Jesi, Amburgo, Valencia e Parigi: “Con questi altri due appuntamenti livornesi raggiungo il traguardo delle 192 recite nel ruolo di Giorgio Germont – ci ha dichiarato – Si tratta di un ruolo che mi ha dato tanto e mi ha portato a maturare la mia visione del personaggio, che vedo non un uomo senza cuore che vuol prevalere sugli altri ma un uomo che sa cambiare idea, usar giudizi, che sa giungere ad un cambio di rotta pentendosi del suo comportamento e riconoscendo, con umiltà, i propri limiti. Un grande insegnamento”.
Con loro saranno Michela Bregantin (Annina), Andreina Drago (Flora Bervoix), Emanuele Giannino (Gastone), Francesco Toso (Il marchese d’Obigny), William Corrò (Il barone Douphol), Michele Zanchi (Il dottor Grenvil), Roberto Capovilla (Giuseppe), Giovanni Bertoldi (Il Commissionario), Giuseppe Nicodemo (Un domestico).
Biglietti ancora disponibili per entrambe le rappresentazioni presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290), aperto il martedì e giovedì ore 10/13 e il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30.
Personaggi e interpreti
Violetta Valéry Claudia Pavone
Alfredo Germont Raffaele Abete / Gianluca Terranova
Giorgio Germont Simone Piazzola
Annina Michela Bregantin
Flora Bervoix Andreina Drago
Gastone Emanuele Giannino
Il marchese d’Obigny Francesco Toso
Il barone Douphol William Corrò
Il dottor Grenvil Michele Zanchi
Giuseppe Roberto Capovilla
Il Commissionario Giovanni Bertoldi
Un domestico Giuseppe Nicodemo
maestro concertatore e direttore d’orchestra Francesco Rosa
regia, scene, costumi e proiezioni Ivan Stefanutti
assistente alla regia e alle scene Filippo Tadolini
assistente ai costumi Stefano Nicolao
costumi e calzature Costumi Atelier Nicolao s.r.l. Venezia
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta
Coro Lirico Veneto
maestro del coro Giuliano Fracasso
Compagnia di danza Fabula Saltica
coreografia Claudio Ronda
Nuova produzione – Allestimento del Laboratorio di scenografia del Teatro Sociale di Rovigo Coproduzione Teatro Sociale Rovigo, Teatro Comunale Treviso,
Comune di Padova, Teatro Goldoni Livorno, Teatro del Giglio Lucca